sabato 1 gennaio 2011

! voglio essere chiamato provinciale

I

o vivo in Calabria.
Nel Suditalia. In una media città di provincia.
Vivo e lavoro qui, dove il tempo ha il dolce suono delle parole di un'amante: tenere e passionali, scandite e urlate, lenti e veloci.
Qui in Calabria splende sempre il sole. E il sole, si sa, custodisce in grembo la vita.
Io vivo in Calabria. Per scelta.
Quando penso a questa terra io, non so perché, ma vengo preso da una felicità delirante. Ho scelto la felicità.
Io vivo in Calabria e qui lavoro. Faccio il lavoro che amo più della mia stessa vita (e giuro che non esagero!): vesto lo spazio.
Io vivo in Calabria, consapevole di essere in Calabria. Terra di odio e di cattiveria, per alcuni. Terra di malaffare e ruberia, per altri. Terra povera e desolata, per molti. Ma per me è semplicemente mia madre.
Una madre forse un po' troppo matrigna, sotto certi punti di vista. Una madre che non ha forse mai amato troppo i suoi figli (o sono i suoi figli che non hanno mai troppo amato lei?!...boh!!!), che non li ha accuditi, non li ha saputi far crescere, che li ha lasciati andar via senza ne trattenerli, senza ne dar loro nulla.
Eppure verso una madre si è sempre in debito, perché, a te figlio, ha dato la vita, ha scolpito la luce nei tuoi pensieri e nei tuoi occhi. E questo debito va pagato.
Ad una madre sofferente e malata poi, non puoi voltare le spalle e lasciarla sola: saresti un figlio ingrato ed egoista.
Io vivo in Calabria e vivo in provincia. E sono "provinciale". Un provinciale "ellenico", di stampo magno-greco. Un provinciale di pensiero e d'azione. Un provinciale che ha visto il mondo e che ne ha scelto il suo angolo più recondito per farci scorrere la propria vita.
Io sono "provinciale". Sono uno che ama gli interstizi dello spazio e non le immense lande popolose e banali. Uno che del globale è ammaliato purché lo si posso sempre ricondurre al locale.
Io vivo in Calabria e sono "provinciale". E di questo ne sono immensamente fiero.
Voglio essere chiamato "provinciale"!

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