venerdì 1 gennaio 2010

ZOO TV - la rapsodia dell'immagine

Le definizioni di "cultura dell'immagine" e di "educazione all'immagine", appaiono oggi alquanto scontate e desuete, perché si è convinti che le nostre capacità percettive siano estremamente abili, agili, "colte", "educate" a vedere il mondo che ci circonda, e non necessitano quindi di nessuna disciplina che le istruisca o le alleni.
Niente di più sbagliato!
Le nostre capacità visive, oggi più che mai, sono estremamente "incolte", "maleducate", poco adatte all'osservazione critica dell'intorno, e molto più predisposte ad una visione fascinata, poco partecipata e molto subita.
Abbiamo smesso di osservare: vediamo solamente.
Vediamo schermi ultrapiatti e tubi catodici che ci propinano l'impossibile.
Vediamo riviste patinate che ci avvolgono di immagini irreali, elaborate, colorate, luccicose, ma poco, veramente poco, attinenti alla sfera del reale.
Vediamo cartoline del mondo restando fermi in poltrona.
Vediamo, vediamo e poi vediamo, narcotizzati da visioni strabilianti ed educati ad una pessima culturale dell'immagine.
E cosa ci aspettiamo poi dalla "Signora Maria" quando, varcata la porta del nostro studio, ci chiede la casa come quella della fiction?...niente. Non possiamo aspettarci niente. Dobbiamo solo rimboccarci le maniche, armarci di pazienza e provare ad "educare" la sua "cultura delle immagini" ad una nuova sapienza visiva, più reale...ma non sempre ci si riesce!!!

In alto "Bianco TV", di Salvatore Dessì, 2009, foto digitale, 30x30cm.

Nessun commento: